M come Messina – o come Morti di serie B –

Sono cresciuto credendo nel valore della vita umana, a prescindere dal colore della pelle, della religione, nazionalità o chissà di quale altra differenza genetica o storico-culturale.

Soccorritori alla ricerca dei dispersi tra le macerie e il fango a Giampilieri.  REUTERS/Antonio Parrinello (ITALY DISASTER ENVIRONMENT)
Soccorritori alla ricerca dei dispersi tra le macerie e il fango a Giampilieri. REUTERS/Antonio Parrinello (ITALY DISASTER ENVIRONMENT)

Le notizie che leggo sull’alluvione di Messina mi lasciano sgomento.  Un disastro da anni annunciato dove lo Stato ha, come in altre occasioni e luoghi, le proprie responsabilità.  Complicità, autorizzazioni facili, mancato controllo, inaccuratezza o, peggio, condoni. Per non supporre ipotesi ben peggiori e penalmente rilevanti.

C’è differenza tra le vittime del terremoto a L’Aquila, dell’attentato a Kabul e dell’alluvione a Messina? Perché questi ultimi non hanno “diritto” al lutto nazionale a differenza dei primi?

Sembra quasi che i 23 morti ed i 40 (le ultime notizie riportano questo dato a 9, per fortuna) dispersi di Messina non valgano i 6 soldati morti in guerra a Kabul.

Inspiegabile e imbarazzante, proprio come il silenzio delle istituzioni.

Nessun lutto nazionale, nessun numero unico per le informazioni o per la raccolta di eventuali fondi, nemmeno il minuto di silenzio in quello che viene ancora chiamato sport nazionale (appunto, non regionale, sarà per questo).

E pensare che Mike Bongiorno ha avuto i funerali di Stato…

Cosa c’è dietro questa vergognosa discriminazione senza precedenti?

Potrebbe sembrare che si voglia rimettere in discussione lo Statuto Speciale della Regione Sicilia, a naso.

Mi sbaglierò, sicuramente.  Allora cos’altro?

Nel frattempo nel Nord del Bel Paese la tragedia viene vista con un certo distacco e il Governatore Lombardo verrà nominato Commissario per l’emergenza come da indicazioni del Premier.

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