Subisce uno stop imbarazzante l’iniziativa “Dance attack”, maratona musicale promossa dal Teatro Bellini di Catania, in programma ieri in P.zza Palestro, uno dei tanti quartieri simbolo del degrado sociale e della penetrazione mafiosa.
I genitori di cento ballerini (tra i 14 e i 18 anni, ndr) hanno vietato ai loro figli di ballare con le magliette con il logo antimafia della manifestazione “Arte (contro cosa) Nostra“.
Lo hanno ammesso gli stessi ballerini, imbarazzati e in lacrime. “Urge diffondere la cultura della legalità” improvvisa in sindaco Stancanelli.
Era un gesto, un semplice ma forte messaggio civile di contestazione da parte delle nuove ed innocenti generazioni.
Circa duecento genitori all’incirca della mia generazione hanno detto NO ad un messaggio antimafia. Per lo meno sono coerenti: temo siano gli stessi che dicono che la mafia non esiste e che magari partecipano incappucciati alla sfilata delle candelore.
Per fortuna che non tutti hanno disertato la manifestazione:
Ecco un caso in cui le vecchie generazioni hanno da imparare dalle nuove, se solo le lasciassero esprimere.
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