Mi è arrivata questa mail durante le ferie estive.
Una mail di spam, un tentativo di contattare un utente e truffarlo in qualche modo, un modo per verificare l’effettiva funzionalità e presidio di un indirizzo di posta: nulla di nuovo. Anche il fatto che il mittente sia io stesso, capita spesso.
L’oggetto della mail è pertinente: “vacanze“.
Messaggio:
Ciao
Ricordi che mi hai chiesto di aiutarti con la ricerca di un lavoro?
C’e una societa che cerca adesso collaboratori a distanza.
Lo stipendio da loro e circa 2882 euro al mese. Occorre lavorare da casa, al computer.
Se ti interessa ancora, scrivi al loro direttore all’indirizzo: brvathae@gmail.comIo ho gia parlato loro di te, ma scrivi ugualmente nella lettera i propri dati:
il nome per intero, l’eta e racconta qualcosa di te stesso.
Non serve scrivere molto.Lui ti spedira la descrizione dettagliata di cio che occorrera fare.
Solo non perdere tempo. Scrivi adesso. Ti rispondera in giornata.Ciao.
Meno male che gli accenti presenti nella lingua italiana aiutano anche i meno avveduti (almeno dovrebbero).
Ora mi chiedo: c’è ancora qualcuno che ci casca? Alla fine è peggio chi propone il raggiro/truffa o chi si ritiene così “furbo” e “ignaro” da guadagnare lavorando da casa oltre 2800 euro?
Solitamente questo è uno dei tanti modi per adescare utenti “ignari” a cui assegnare compiti di movimentazione di denaro tra conti (anche noto come riciclaggio).
Ma alla fine, il truffato è veramente ignaro?