Social Network & Privacy

Il fenomeno non è più isolato o circoscritto ad una piattaforma o ad un servizio specifico. E’ una sorta di moda avvertita quasi come una piacevole esigenza.

La blogosfera sembra osservare silenziosa.

Mentre myspace è passato senza lasciare traccia alcuna, facebook sta incredibilmente lasciando un solco sulle abitudini di web writer e non, surclassando la diffusione dello stesso MySpace.

I problemi di privacy evidentemente ci sono già all’interno dei servizi. Poi esistono le applicazioni di terze parti a cui accettiamo necessariamente di passare le nostre informazioni necessarie alla profilazione.

Il problema della privacy e dell’assenza del diritto all’oblio fanno dei social network un tema scottante per i Garanti della Privacy sia a livello italiano che a livello europeo.

Privacy a rischio dunque, sia a causa della natura dello strumento tecnologico che a volte per leggerezza dei suoi utilizzatori, sempre più giovani ed esuberanti.

Ad esempio, sarebbero occorsi solo 45 minuti e le informazioni prese da Wikipedia e Facebook per forzare la casella e-mail registrata presso Yahoo da Sarah Palin, candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti per il Partito Repubblicano.

Al Safer Internet Forum, Viviane Reding, Commissario UE, si è detta favorevole all’autoregolamentazione dei social network a tutela dei minori.

La Gran Bretagna, si legge su Zeus News, sta pensando di vietare l’accesso ai social network a tutti i condannati per violenza sui minori.

 Per quanto non di facile attuazione è una scelta condivisibile specie in un Paese dove il pedofilo viene pubblicamente additato in quanto tale, nel nome della tutela dei minori.

Penso che anche l’Italia dovrebbe attrezzarsi per contrastare il fenomeno.

Penso che sarebbe auspicabile una Rete riservata agli incensurati o dotata di un sistema pubblico di verifica della fedina penale. Di soluzioni tecniche ed implementative ce ne sono a tonnellate (uno sbanderno direbbe qualcuno).

Poi torno con i piedi per terra. Leggo i giornali.

Ipotesi assurda, improponibile. Sono in Italia e occorre tutelare i criminali e la loro privacy.

Quindi, occhi aperti accanto ai ragazzi quando sono al computer. Contro certi pericoli resta solo la famiglia finchè ce la lasciano.

Attenzione alla loro esuberanza e la loro freschezza e mancanza di attenzione e tutela della propria privacy: si cresce, si cambia e la rete non dimentica.

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