La dura legge di Murphy – rivista e corretta dalla Chiesa –

Giù le mani dai minori (foto trovata in rete)

Che sia cartaceo o digitale non c’è giornale o blog che non riporti in prima pagina le sconcertanti notizie relative ai vari casi di pedofilia nella Chiesa. Apprendiamo del braccio di ferro tra il New York Times e l’Osservatore Romano.

Prima il vescovo irlandese (segretario di tre Papi, ndr), poi il reverendo americano Murphy insegnante alla St. John’s School per sordi accusato di aver violentato almeno 200 bambini sordomuti  tra il 1964 e il 1970, passando dalle dichiarazione dell’Arcidiocesi di Monaco (mentre Ratzinger era vescovo, ndr) dall’Austria e dall’Olanda.

C’è chi va sul concreto e teme denunce, richieste di risarcimento economico anche in Italia, chi invece come l’Arcivescovo austriaco trova una spiegazione a tutto questo letame e la chiama celibato. Singolare Bertone che, accusato insieme al pastore tedesco di occultare il caso Murphy, chiede

trasparenza alla politica e di votare contro l’aborto

ennesimo caso di  ingerenza della Chiesa ovvero di uno Stato estero  nella politica italiana.

Grottesco. Sembra che il vecchio proverbio “fai come il prete dice e non fare come il prete fa” sia amaramente coerente.

Mentre scrivo penso a questo e i brividi mi percorrono la schiena.

Sdrammatizziamo che è meglio: attenzione a nominare le leggi di Murphy da ora in poi perché potrebbero fraintendere.


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