Tecnostress: l’allarme in società e sotto le lenzuola

Che il tecnostress sia ormai una realtà è evidente.

Dagli anni ’80, periodo in cui fu coniato il termine dallo psicologo americano Craig Broad, tanti sono stati i cambiamenti ed i rimedi

Da diversi studi emerge un allarme chiaro perchè investe non solamente l’individuo che abusa della tecnologia ma anche la società che lo circonda.

Assume quindi le forme ed i numeri di un allarme sociale.

Anche Neapolis (Rai 3) ha trattato l’argomento.

Mentre si moltipicano le iniziative per rimediare all’abuso di tecnologia, uno studio della psicologa Giorgia Notari affonda il colpo affrontando le controindicazioni della tecnologia tra le lenzuola di casa (quelle fuori di casa non è il target dello studio, ndr).

Risulta che i “net addicted” causino al proprio partner un calo del desiderio: la scena tipica è quella che uno dei due parla e l’altro accende il computer, controlla le mail invece di ascoltare il partner. 

E’ così che si alzano i primi muri: qualcuno prima o poi si sentirà incompreso” afferma la psicologa.

Inoltre la connettività mobile non aiuta, anzi.

La tecnologia ci segue anche in vacanza e mano a mano si ruba spazio ai momenti intimi e questo incide sul rapporto fisico” spiega la Notari ad Andrea Bernabeo per Metro.

La top ten dei tecnostressati:

  1. operatori ICT (12,5 h di esposizione/utilizzo al giorno)
  2. giornalisti web (12,1 h)
  3. analisti finanziari (11,9 h)
  4. informatici (11,4 h)
  5. top manager (10,7 h)
  6. lp manager(10,1 h)
  7. sviluppatori web (10h)
  8. pubblicitari (9,8 h)
  9. analisti contabili (8,8 h)
  10. operatori call center (6,6 h)

Emerge quindi che l’abuso della tecnologia può fiaccare il desiderio sessuale.

A furia di vivere a contatto con la Rete si finisce col cercare nella Rete soddisfazione anche ai desideri affettivi” aggiunge Di Frenna, presidente della Netdipendenza Onlus, ideatore del social network runfortecnostress e dell’omonima iniziativa.

 Quando si dice che il passo tra la passione e la compulsione è breve…

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