Ogni giorno nelle grandi stazioni aggrediamo i dispenser per accaparrarci il quotidiano a distribuzione gratuita.
Si tratta per lo più di notizie battute dalle agenzie e poi sinteticamente riprese con l’ausilio di titolisti.
Basso profilo ma di lettura immediata e tarata su un lettore assonnato, a piedi, in tram o in metro ma pur sempre di fretta.
Anche oggi attendo il mio turno per prenderne uno.
Osservo. Sorrido.
“Aho? Che te ridi?“
“Scusa ma non sarebbe più semplice prendere quello in alto, in cima alla pila?”
“Ma che stai a dì? Quello l’hanno toccato tutti!“
Appunto, tutti.
Tutti quelli che come lui per prendere una copia di giornale dall’espositore esegue nell’ordine i seguenti passi:
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se si può si salta la fila e ci si piazza là davanti…;
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si lancia in esecuzione una funzione randomica di scelta della copia da estrarre (la scelta varia da 2 a n-1 dove n è la quantità totale di copie dentro il raccoglitore);
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con la mano sinistra (per i destri, la destra per i mancini) si scorrono i giornali accatastati e si fa una fatica immane per sollevare i (k-1) giornali che sovrastano la k-esima copia prescelta;
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con la mano destra (per i destri, la sinistra per i mancini) si afferra la copia k-esima e la si tira fuori con forza (se si strappa occorre cestinare la copia e iterare dal punto 2) );
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la mano utilizzata al punto 3) lascia trapelare stanchezza e cede al peso dei (k-1) giornali che si ammucchiano sulla testa della pila dei giornali in una distribuzione pseudocasuale;
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ci si allontana guardando in cagnesco chi incrocia il proprio sguardo.
Oggi ho visto che anche colui che inaugura la pila segue pedissequamente questo algoritmo.
Sono un po’ tardo ma… se ognuno prendesse quello in cima senza toccare gli altri, non sarebbe più facile??