Viaggio della Memoria: la mia esperienza. [giorni 1 e 2]

E’ stato proposto ai due migliori alunni delle terze medie di ogni sezione della nostra scuola un viaggio dedicato alla memoria dell’olocausto. Questo viaggio aveva come scopo essere nel campo di concentramento di Auschwitz Birkenau il giorno della Shoah per la celebrazione della liberazione del campo.

Io, come avrete capito, ho avuto la fortuna di essere tra i prescelti e, d’accordo con Papà, abbiamo ritagliato questo spazio per raccontare la mia esperienza a beneficio di coloro che non hanno avuto la fortuna di viverne una analoga.

 Per non dimenticare.

"Il lavoro rende liberi"

Lunedì 23 Gennaio 2012.

Ci siamo ritrovati in una delle piazze della nostra città intorno alle 18.

Eravamo in 20 della nostra scuola, 18 alunni e 2 professori;  inoltre c’erano altri tre gruppi di altre tre scuole che sarebbero venute sul nostro stesso pullman. Eravamo in 6 pullman, per un totale di 370 alunni.

Il nostro è partito intorno alle 19:15 e noi ragazzi eravamo molto eccitati per la nuova esperienza che stavamo per vivere, perchè non avremmo visitato solo il campo di concentramento ma anche bellissime città come Vienna, Cracovia e Lubiana.

La cena era al sacco e ci siamo fermati in un autogrill per consumarla verso le 22:20. Quella notte eravamo talmente emozionati che abbiamo dormito sì e no un’ora e mezza: ci siamo conosciuti tutti e abbiamo fatto amicizia con le persone delle altre scuole, che probabilmente, se non fosse stato per quest’esperienza non avremmo mai conosciuto.

Quella notte non appena chiudemmo occhio vennero i professori a svegliarci dicendoci che di lì a cinque minuti ci saremmo fermati per fare colazione.

Martedì 24 Gennaio 2012.

Erano circa le 6:00 quando in autogrill ci dissero di sbrigarci perchè per le 7:00 dovevamo essere alla Foiba di Basovizza. Per le 6:15 eravamo tutti di nuovo sul pullman e non appena ci sedemmo la metà di noi si addormentò (io ero in quella metà). Mi risvegliò il messaggio della vodafone che mi informava del fatto che non ero più in Italia ma in Slovenia. Ricevuto quel messaggio, in contemporanea con molti altri clienti vodafone, informai tutti i miei compagni e lì l’emozione crebbe ancora: non solo eravamo lontani dai nostri genitori (che probabilmente erano disperati) ma eravamo da soli in un’altra nazione!

Arrivammo presto alla Foiba e all’inizio eravamo talmente insonnoliti da non ricordarci nemmeno cosa fosse una Foiba. Ci pensò la guida a riportarci con i piedi per terra, a farci passare un poco d’eccitazione che provavamo ancora in quel momento e a farci ricordare lo scopo reale di quel viaggio: non solo divertirci e fare amicizia ma ricordare cosa è stato capace di fare l’uomo durante quell’atroce periodo di guerra.

Ingresso alla foiba di Basovizza
Ingresso alla foiba di Basovizza

La Foiba di Basovizza all’inizio era una miniera, poi usata dai partigiani jugoslavi per buttarci dentro gli italiani fascisti e i tedeschi. La cosa più impressionante è la misura di questo pozzo minerario, profondo 256 m.

Foiba di Basovizza
Foiba di Basovizza

Era assurdo ciò che diceva la guida. Ci disse che gli jugoslavi fecero camminare scalzi per chilometri gli italiani conducendoli alla Foiba. Durante questo percorso erano legati insieme con del filo spinato ed erano costretti a ingoiare carta e sassi per il divertimento dei soldati. Arrivati davanti alla Foiba li facevano mettere disposti per file dopodiché sparavano alle persone in prima fila che, legate, si trascinavano dentro anche gli altri.

La guida ci raccontò che le persone che abitavano a Basovizza erano terrorizzate dagli urli strazianti che si sentivano. Ci disse anche che si salvarono due persone: alla prima si liberò una mano dal filo spinato che gli consentì di aggrapparsi alla roccia e di tirare con se un compagno ancora vivo.

Dopo essere stati a Basovizza ci vollero 3 ore per portarci a Lubiana. Di Lubiana, purtroppo, abbiamo visto poco perché ci è stato concesso pochissimo tempo. Abbiamo pranzato al Mc Donald’s e,  tra una risata e l’altra, ovviamente, dovemmo ordinare in inglese! Dopo esser riusciti in quest’impresa (per qualcuno è stato davvero complicato!) andammo un po’ in giro per la città.

Di Lubiana vedemmo il ponte dei draghi

Ponte dei draghi
Ponte dei draghi

la piazza del mercato

Piazza del mercato
Piazza del mercato (Lubiana)

e la via dei fiori

Via dei fiori
Via dei fiori (Lubiana)

una via stupenda con solo bancarelle piene di fiori!
Dopo questa breve visita ci rimettemmo sul pullman e ci dirigemmo verso Vienna dove arrivammo 8 ore dopo. Arrivati a Vienna ci diedero 10 minuti per sistemarci in albergo e poi andammo tutti a cena.

Al ristorante ci portarono una zuppa di semolino con tanto pane (buono!) e poi una cotoletta con delle patatine fritte. Come dolce c’era una specie di ciambellone, molto buono. Ci riportarono in albergo verso le 22: 30 e ci dissero che l’indomani la colazione sarebbe stata per le 6:30. Il programma prevedeva una mattinata in giro per Vienna mentre il pomeriggio saremmo ripartiti per Cracovia.

Lucrezia

(continua…)

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