Sembrano le solite chiacchiere da bar, eppure…
I fatti.
Andata e ritorno da Roma a Londra con la medesima compagnia di bandiera inglese.
Heathrow.
Arrivo insieme a due colleghi a Heathrow.
Dall’aereo tramite apposito “finger” transitiamo direttamente all’interno dell’aeroporto.
Il tempo di guardarsi attorno (meno di 10 minuti) e ci dirigiamo al nastro trasportatore per il recupero dei bagagli.
Con nostro stupore, sul nastro ce ne sono pochissimi. Tre, per l’esattezza: i nostri, gli unici rimasti.
Da lì, in metro fino a centro città.
Rientro a Fiumicino.
Piove.
Una volta atterrati, troviamo un autobus ad aspettarci che ci porta al terminal (circa 10 min).
Da qui raggiungiamo il nastro trasportatore relativo al nostro volo (circa 5 min).
Restiamo per 20 min a guardare perplessi il nastro trasportatore fermo, inattivo e successivamente, per altri 5 min ma in questo caso il nastro è in movimento ma ancora vuoto.
Dopo circa ulteriori 5 min afferriamo finalmente i nostri bagagli (tempo totale circa 45 min).
Sono bagnati in più punti.
La mia valigia è l’unica semirigida in stoffa: gronda acqua dappertutto e a casa scoprirò che gran parte del contenuto è bagnato.
Lì per fortuna ci vengono a prendere ed evitiamo di prendere la metro.
Ah, vero. Non c’è nessuna metro che collega l’Aeroporto Internazionale di Roma con il centro città.
I commenti
Home sweet home ma è sempre più difficile tornare dall’estero e giustificare le caratteristiche inefficienze e le strafottenze che ritroviamo ad aspettarci nel Bel Paese.
Che fatica… 🙁
la metro fino fiumicino ad oggi ci costa davvero troppo, meglio tornare con il postale 🙂