Oggi ho firmato un contratto di consegna e montaggio di mobili con una Digital Pen Anoto.
La tecnologia è ormai consolidata da una decina d’anni: moduli appositi contengono dei pattern riconosciuti dalla camera contenuta nella penna.
In questo modo, tutto quello che viene digitato dalla penna viene registrato, riconosciuto ed inviato via bluetooth ad un telefono in ricezione (in PAN) che scarica sul database aziendale l’avvenuta ricevuta/contratto/consegna/ecc.
Osservazione
Tenendo conto che ti chiedono di firmare (ed il foglio resta a te: loro hanno immagazzinato la versione digitale) mi sorgono alcune domande:
- Cosa salvano di preciso?
- In che formato?
- Come viene trattato?
- Chi ne risponde di un eventuale uso improprio della scansione della mia firma? La società con cui stipuli il contratto o la società di servizi che, magari, eroga il servizio in modalità ASP per suo conto?
- Come si può essere tutelati in questi casi?
Ho letto il funzionamento della tecnologia digital pen della Anoto e l’idea di sapere che esiste un’immagine scansionata della mia firma che non è sotto il mio controllo onestamente mi perplime:
As you write, the camera built into the pen automatically takes digital snapshots of the dot pattern on the paper at a rate of between 50 and 100 images per second. Every snapshot contains enough data to enable the pen’s image microprocessor to determine the exact position of the digital pen and what it writes or draws.
(via Anoto)
Mi piacerebbe approfondire con legali ed esperti del settore.
One thought on “Digital Pen: utile, efficace e veloce. E poi?”