La Chiesa “evolve”: ordinati altri 7 cavalieri templari

Croce templare
Croce templare (fonte wikipedia)

Non è un romanzo o una pagina di un libro di storia né un promo di un videogioco.

“Nel nome di Dio ti ricevo, nel nome di San Michele ti accolgo, nel nome di San Giorgio ti proclamo”

Questa è l’antica formula che ci riporta a Gerusalemme al tempo della prima crociata quando nacque l’Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo, meglio noti come templari.  Questa volta è stata pronunciata l’8 maggio del 2010 nella chiesa di S. Francesco ad Anguillara Sabazia, in provincia di Roma sulle sponde del lago di Bracciano.

“Con la facoltà che mi viene dalla lunga tradizione templare vi concedo la possibilità di usare le armi, solo quando lo richieda la difesa dei più deboli”

recita il Gran maestro nell’investire i nuovi cavalieri, sei uomini ed una donna.

A questo punto i nuovi ordinati possono baciare la spada del maestro e giurano di operare «a difesa dei poveri e degli indifesi».

L’investitura dei postulanti che richiedono l’accesso all’ordine è una cerimonia lunga e colma di riti formali: servono circa due ore prima che i sette possano indossare la tunica, i guanti ed il mantello bianco ornati dalla croce patente, simbolo dell’ordine.  D’ora in poi questi abiti li qualificheranno come cavalieri. I colori del mantello indicano i valori di riferimento dei templari: il bianco sinonimo di purezza, il rosso della croce in ricordo del sangue degli antichi martiri, il nero l’impegno nella lotta contro il male.

Interessante il valore storico e storiografico di questa cerimonia. Così come le parole di padre Giovanni, il sacerdote che officia la funzione, anch’egli templare che prova a dare un senso a diventare cavaliere templare nel 2010:

“Noi non siamo militari, siamo una milizia di Dio, possiamo andare a testa alta fieri del nostro ordine, seppure sospeso.

Noi con il nostro mantello esprimiamo il massimo della grandezza di quei valori che si stanno perdendo, siamo stati scelti ed abbiamo il dovere di una cittadinanza attiva.”

E’ tutto molto affascinante, è come un tuffo in una pagina di storia che prende forma e vita.

Ma aldilà di questo, se ne sentiva il bisogno? A che e a chi serve?

Ancora una volta tirano la giacchetta alla storia solo come e quando  fa loro comodo, il resto è passato e si fa presto a rinnegare ed a prostrarsi in scuse secolari.

Per inciso, l’ordine è sospeso nel 1312 con una bolla di papa Clemente V. Ciò nonostante, sia in Italia che nel resto d’Europa, continua ad avere adepti.

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