Non volevo scrivere nulla. Fiumi di caratteri sono stati spesi per esprimere indignazione verso quello che rischia di essere un bavaglio alla rete, alla liberta di parola e al diritto all’informazione.
Ho commentato, condiviso idee, forum e gruppi di discussione per confrontarmi sul tema con altre persone.
C’è preoccupazione, tanta. E mi conforta che, ancora, non ci sia la rassegnazione che contraddistingue noi italiani.
Poi leggendo la sezione “Nel mondo” de “Il Messaggero” online ho avuto un sobbalzo.
“Leggere è il cibo della mente“: parole semplici ma di grande spessore ed impatto.
“Passaparola“: condividi l’importanza e la consapevolezza della lettura come cibo, nutrimento della mente. Splendido.
Sotto ripropongo il banner completo: indovinate chi ha commissionato questa nobilissima campagnia sociale dai messaggi estremamente importanti e attuali…
In primo luogo, io vorrei nutrirmi, vorrei nutrire il mio cervello ma vorrei poter scegliere gli alimenti da impiegare per farlo.
Secondariamente, vorrei evitare le contaminazioni ed i cibi costantemente avariati.
Infine, vorrei avere la libertà di poter “passare parola”.
Oltre il danno…
fa piacere che ogni tanto ragiona la materia grigia che hai sotto la calotta cranica! A.
wow l'hai capita anche tu? *evil grin* 🙂
sei anziano… ora si scrive "VEG"
preferisco restare anziano allora 😉
Vediamo se funziona?
Parli della campagna pubblicitaria o del facebook connect? 😉