Il mese scorso la blogosfera italiana assisteva alla fusione di Wikio e Promodigital. Com'era prevedibile non è passata inosservata nè è stata esente da critiche.
Da chi disquisiva sulla reale operazione finanziaria ("Promodigital è stata acquistata, non è stata una vera fusione") a chi si interrogava sull'etica dietro l'adesione da parte di un blogger ad una campagna sponsorizzata nonchè del concetto un po' strumentalizzato di approvazione del contenuto.
Questo post, a questo punto casualmente sponsorizzato visto che ho iniziato a scriverlo quando avevo deciso di aderire alla prima campagna e non ho mai avuto il tempo di completare e contestualizzare, mi offre l'opportunità di raccogliere in un unico contributo la mia posizione espressa in più discussioni su vari social network.
Dal 16 marzo 2010, dal giorno cioè in cui è stata annunciata la fusione Wikio & Promodigital si è aperta nella blogosfera italiana una chance in più di comunicazione privilegiata tra blogger e brand.
Lo scopo è quello dei media tradizionali cioè raggiungere il cliente, il target finale della campagna ma lo strumento e le modalità utilizzate sono quelle della nuova comunicazione, del brand reputation. Se da una parte i brand committenti sfruttano i tuoi spazi e visibilità, dall'altra accettano di mettersi in discussione in un nuovo campo che per loro rappresenta una sfida, molto promettente ed attuale ma pur sempre una sfida.
Più volte ho sentito critiche sul possibile rischio di appiattimento della creatività o dell'obiettività del blogger che accetta di scrivere un post sponsorizzato. Il rischio c'è ma dipende da chi scrive, al pari di altre forme di sponsorizzazioni più o meno palesi viste in giro per la blogosfera.
La mia prima partecipazione inizialmente è stata mossa più per curiosità che per interesse reale verso la piattaforma. Quanto mi sono trovato di fronte mi è sembrato estremamente chiaro, semplice e trasparente.
Ti viene inviato un invito a partecipare ad una determinata campagna e ti vengono fornite alcune informazioni che il messaggio dovrà veicolare. Sarà poi lo stile e la creatività del blogger che farà la differenza o meno. A quel punto verrà validato o meno da Promodigital: chi ha scritto articoli per giornali o riviste non troverà nulla di strano o di nuovo.
Al momento, vi sono due tipologie di coinvolgimento:
- il video seeding (banner o video del brand da pubblicare in un post o in una sezione/area del tuo blog)
- la sponsored conversation (creazione di post sponsorizzati)
Sono già centinaia i brand che hanno optato per queste strategie di comunicazione.
Tutti i link inseriti nei contenuti sponsorizzati sono links “no follow”.
Per informazioni aggiuntive su Promodigital e sulle campagne non esitate a consutare le FAQ di Promodigital: http://www.promodigital.it/it/commons/14/faq.html
Si può aderire alle campagne che si vuole, senza alcun tipo di vincolo sulla quantità o tipologia.
Mi spiace anche deludere chi presagiva pressioni o censure di vario tipo. Al momento, per quanto mi riguarda, rappresenta il miglior esempio di alternativa a Google Adsense: pubblico io, con il mio stile, se voglio, quando voglio quello che voglio sponsorizzare. Puntualmente.
Pare poco?
One thought on “Promodigital porta il buzz anche in Italia”