ItaliaCamp 2010 & BarCamp di Roma: la mia esperienza e le mie impressioni

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Sabato 16 ottobre ho presentato la mia idea all’ItaliaCamp 2010 “La Tua idea per il Paese” in occasione del barcamp di apertura, quello appunto romano.

Sede d’eccellenza, la LUISS, indiscutibilmente una delle migliori università italiane.

Patrocinio d’eccellenza, la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Presentazione di prima grandezza da parte del Presidente onorario di ItaliaCamp On. Gianni Letta, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La caratteristica collaborativa e destrutturata dei BarCamp consentirà come di consueto il coinvolgimento ed il confronto degli interlocutori i quali potranno esporre le proprie idee a cui seguirà un breve dibattito.

Tutti elementi che rendono l’evento stimolante e potenzialmente proficuo.

Il mio intervento, trattandosi di un nuovo modello di privacy, si andrà ad inserire perfettamente nella sala 8, nell’area della Pubblica Amministrazione dove, tra i membri del comitato scientifico troverò il Garante per la protezione dei dati personali Prof. Pizzetti.

Ottimo.

Non nascondo alcune perplessità iniziali:

  1. contesto: la LUISS è una prestigiosa università PRIVATA con tutto ciò che ne consegue;
  2. patrocinio: importante e prestigioso ma potrebbe inserire una pesante e scomoda connotazione politica e governativa;
  3. modalità: 5 minuti per presentare la propria idea nel contesto di cui sopra sono pochi e, in alcuni casi e contesti, ottimo pretesto per evitare il dibattito;
  4. aula PA: avrei preferito proporre qualcosa per la PA dalle aule de La Sapienza, università pubblica: avrebbe avuto un contesto più consono ed un messaggio diverso, secondo me;

ma alla fine mi sono imposto di non giudicare a priori ma di partecipare dando il mio contributo e valutando i contenuti sul campo.

Organizzazione [aula 8]

Ho notato tanto entusiasmo da parte dei ragazzi dello staff ma scarsa attenzione ai particolari: dalla scaletta dell’aula 8 che manca (poi si scopre che Rizzo vuole andare “a braccio” ma poi si lamenta che quando chiama i relatori non sono in sala) al mancato caricamento (e test)  preventivo delle presentazioni, dal ritardo con cui si è iniziata la sessione in aula alle conseguenze che ciò ha scatenato.

Credo che tanta buona volontà e dedizione non siano bastati per un evento (ed attori) del genere.

Forse  l’insalata del McDonald’s come light lunch è una scelta un po’ desueta per occasioni di questo tipo ma, grazie ai ritardi, sono riuscito a gustare esclusivamente qualche spicchio di mela confezionato (McDonald’s anche in questo caso).

Contenuti

Prima nota negativa: troppe marchette politiche, da una parte e dall’altra. Inoltre il sottosegretario Ravetto, poco dopo il suo intervento, ha abbandonato l’aula: impegni, sicuramente ma stona con la logica barcamp di dibattito e condivisione.

Devo dire che tranne alcune esposizioni (due, per essere precisi) personalmente non ho visto nulla d’interessante. In alcuni casi non si riusciva nemmeno a capire quale fosse la proposta e se fosse a concorso o meno.

Contesto

Il contesto era disomogeneo e la media dell’età dei partecipanti era decisamente bassa: a parte il comitato scientifico l’età stimo oscillasse tra i 23 ed i 45 anni.

Riporto due interventi (parola più, parola meno) che mi hanno fatto ricontrollare la stima dell’età nell’aula:

“Una PA digitale e con servizi online non fa perdere il contatto umano?”

oppure

“Mi metto nei panni della 65enne che non sa usare internet e voi mi parlate di portali. Solidarietà al 50% degli italiani che non sa usare internet. Che i politici tornino a fare campagna elettorale nelle piazze e nei mercati.” (?)

Se questa è la spinta propulsiva che ci si aspetta dai giovani sono contento di essere alle soglie degli “anta”.

Il mio intervento

Ho estrapolato la parte che mi riguarda dall’intero clip presente su livestream:

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description=”Armando Leotta presenta AlphaPrivacy ad ItaliaCamp (barcamp di Roma)”
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Finale 1

E’ stata una bellissima esperienza contornata da grandi speranze per l’innovazione specialmente nel campo della PA.

Finale 2

E’ stata una bella esperienza ma era meglio non dire al Garante che l’attuale modello di gestione della privacy non è efficiente e che il cittadino subisce un proprio diritto e tutela: mi potevo limitare ad elencare i rischi della rete (che rafforzano il timore), non accennare a soluzioni (che li dirìmono)

Finale 3

I timori iniziali sono stati in parte confermati ed il peso istituzionale ha schiacciato qualsiasi velleità di contenuti.

Scegliete pure il finale che vi aggrada: tutti hanno in comune qualcosa e cioè…

Lessons learned

  1. mettere la maglia di lana
  2. annotare tutti i consensi in un taccuino (questo?)
  3. il 50% degli italiani non sa usare internet
  4. i giovani hanno paura che una PA digitale elimini il contatto umano
  5. fra tre o quattro generazioni riusciremo a gestire correttamente le informazioni che inseriamo in rete: nel frattempo sticazzi
  6. i barcamper sono cavallette quando si tratta di cibo ma non mangiano il frutto del peccato

In ogni caso è stata una bella esperienza e ringrazio lo staff che mi ha invitato.

10 thoughts on “ItaliaCamp 2010 & BarCamp di Roma: la mia esperienza e le mie impressioni

          1. Alla fine ho capito. Più “chinotto” per tutti 😉 Battute a parte, che sensazione hai avuto leggendo e visionando il video degli interventi?

          2. Di te ho grande stima fratello sui temi da te “enucleati” …vedi come parlo 🙂 nutro interesse da sempre. Credo che gli astanti abbiano capito ben poco dei pericoli e delle opportunità.
            Lo sai che ho un po’ di fuffalgia, vero? Credo che il mondo del web sociale sia visto come puro svago.
            Sugli altri progetti….posso astenermi? Ne ho sentiti un paio e già non stavo molto bene di stomaco.

          3. Grazie Gigi. Mentre montavo il video mi sono soffermato su alcuni toni di voce, alcuni sgaurdi e mimica facciale che per la concentrazione del momento non puoi osservare ed analizzare. Ho avuto la sensazione che finchè portavo problemi ed innalzavo il livello di preoccupazione circa la problematica della privacy, l’intervento era puntuale, condivisibile e pertinente. Appena ho proposto soluzioni si è reso necessario puntualizzare i ruoli, le competenze e l’irresponsabilità della mia proposta. Manca una Governance, manca la parte di Governance che serve al cittadino ma il cittadino, cavolo, NON LA CHIEDE, non la capisce e si preoccupa di tutelare il 50% che non usa internet (come se qualcuno li volesse ignorare o maltrattare per questo) e di interroga sull’eliminazione dei contatti umani che una PA digitale comporterebbe (?). Ti rendi conto?

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