La comunicazione istituzionale, twitter e la PEC: lo strano caso del Comune di Ciampino

Molti di voi avranno avuto modo di leggere le mie critiche e segnalazioni ad una amministrazione locale (Comune di Ciampino) per un problema legato alla viabilità ed alla sicurezza che dovrebbe essere insita nella stessa.

Nel post segnalavo appunto una strada totalmente dissestata nonché con lavori, buche, terra e perdite d’acqua che, nelle prime ore della mattinata trasformavano il tragitto casa-lavoro in una sfida da videogame: buche da schivare, terra su cui non arrivare e, per non farsi mancare nulla, le perdite d’acqua per magia notturna diventavano lastre di ghiaccio.

Ho scoperto che il Comune di Ciampino è molto attento alla comunicazione tanto da avere affidato al proprio Assessorato alla Comunicazione la gestione dell’account twitter.

Bene, il rilancio del post su twitter c’è già.

Nulla. Magari sarà meglio un mention? Aspetto un po’  e poi segnalo. Insomma, eccomi i miei tweet in merito ed in sequenza temporale (gli ultimi 3 sono in ordine temporale inverso):

Mi sorge un dubbio: controllo il profilo twitter e noto che viene usato come newsletter informativa e non vi è alcuna “comunicazione” ma solo “informazione”. Peccato.

A questo punto penso di vedere se esiste un altro modo di comunicare un po’ meno social e più tradizionale.

Noto sul sito una sezione “Comunichiamo“: bene!

Leggo le varie voci e trovo quello che non mi aspettavo:

ForumLuogo di confronto tra i cittadini e l’Amministrazione comunale – Trovato un modo per interagire, bene!

Clicco e mi ritrovo a dialogare con un SQL error:

Un po’ sconcertato e demoralizzato da tanta inefficienza non mi resta che usare la PEC, correttamente pubblicata sia in homepage (footer) che nella pagina dei contatti:

Per gli amanti di google:

(Anche Google cache ne è piena…)

A questo punto provo a contattarli sulla loro casella PEC.

Mando la mail da una casella NON PEC verso la loro PEC: il suo funzionamento non è certo perchè, a mio avviso, c’è una sorta di autodeterminazione su come procedere in questi casi. Nonostante le regole tecniche del CNIPA dicano che, in questi casi, *SE* il gestore vuole accettarli, si usa un’apposita busta (anomalia) e si consegna regolarmente, difatto ogni gestore decide autonomamente (la PEC della libertà, ndr).

Una volta spedito il messaggio mi viene restituito una mail d’errore: suppongo sia l’impossibilità di recapitare in quanto non PEC o altro messaggio informativo del genere invece questo è quanto leggo:

This is the mail system at host mx.pec.aruba.it.

I’m sorry to have to inform you that your message could not
be delivered to one or more recipients. It’s attached below.

For further assistance, please send mail to postmaster.

If you do so, please include this problem report. You can
delete your own text from the attached returned message.

The mail system

<comunediciampino@pec.it>: host 127.0.0.1[127.0.0.1] said: 554 5.1.1
<comunediciampino@pec.it> user unknown (in reply to end of DATA command)

Final-Recipient: rfc822; comunediciampino@pec.it
Action: failed
Status: 5.1.1
Remote-MTA: dns; 127.0.0.1
Diagnostic-Code: smtp; 554 5.1.1 <comunediciampino@pec.it> user unknown

User unknown?

Sebbene il messaggio diagnostico sia inequivocabile chiedo ad un amico di provare da una casella PEC. Identico risultato: user unknown.

Non mi resta che contattare telefonicamente l’URP (a cui avevo inoltrato alla loro casella di posta convenzionale il  messaggio originale e messaggio d’errore ) e segnalare … cosa?

Il disservizio alla strada, l’inefficienza del canale monodirezionale di twitter, il forum che non connette i database o l’indirizzo della PEC pubblicato che sembra non esistere? ;(

Mi risponde una signora molto gentile a cui segnalo, intanto, che “ho provato a comunicare tramite PEC ma mi dice che l’indirizzo che avete pubblicato sul sito è sconosciuto, come se non esistesse o fosse errato“.

La risposta è disarmante: “Certo che le dà errore, non esiste! Lo sappiamo bene! Questo è quello che offre il Comune di Ciampino”. Alla fine mi passa un responsabile che stentando a credere alle parole della collega ha preso tempo per verificare l’esistenza o meno della casella di posta certificata (bellamente pubblicata sul sito, ndr).

Ognuno tragga le proprie conclusioni: io ho tratto le mie e ho comunicato formalmente il tutto all’Ispettorato per la funzione pubblica del  Dipartimento della Funzione Pubblica del Ministero per la PA e l’innovazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, istituzionalmente incaricato della funzione di vigilanza.

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